L’ente planetario, una volta abbandonata la condizione di essere ordinario e abbracciato il Sentiero Spirituale (Sadhana), deve lavorare per scoprire la Presenza dell’Io Sono in quanto il Vero Sé. Deve comprendere che tutta l’esistenza di essere obliato era dovuta all’identificazione con il Non-sé che fa perdere, smarrire la via della conoscenza. Nello smarrimento l’Anima è condizionata dal corpo-personaggio zavorrato dal Karma.
Gli sforzi verso la Luce di un Sadhaka portano sempre dei buoni risultati preziosi.
Tutto ciò che il Sadhaka vuole raggiungere è già presente nel suo cuore, nella splendente triplice fiamma (fuoco dell’Amore, della Saggezza, del Potere) che scaturisce dalla Presenza dell’Io Sono. Trovando la corretta via della Luce il Sadhaka scopre, comprendendola, la distorta via delle tenebre, perseguita dalle elite di potere lungo il corso dei millenni.
La comprensione della distorta via delle tenebre, nel Sadhaka che si eleva, aiuta a sconfiggere l’oscurità con l’applicazione degli insegnamenti “trasmessi” dai Maestri della Luce. Applicare gli insegnamenti della Luce significa permettere a Dio di agire attraverso di noi.
Applicare gli insegnamenti significa fare uscire di scena l’ego, il sé inferiore in modo che il vero Sé, il Sé Superiore possa agire senza alcuno sforzo. L’ego crea solo ostacoli. Il Sadhaka rivendica, quindi, la divinità della Presenza dell’Io Sono: segreto scoperto da tutti gli adepti spirituali di ogni tempo.
Il Sadhaka si sforza anche di superare i ricordi, gli impulsi inconsci presenti nel sé individuale e nell’intero pianeta perché così sarà veramente libero di muoversi, di pensare e di agire per innalzarsi sempre di più ma anche per sconfiggere qualsiasi nemico nascosto in chiunque tenti di minare il suo ritorno alla “Sfera dell’Alto”.
Un cammino ben fatto fa avvolgere il Sadhaka entro una cortina di Luce che impedisce alle emanazioni oscure di penetrare in lui.
Gli uomini ordinari e tutti coloro che non hanno raggiunto un livello come sopra descritto, inevitabilmente restano soggetti ad uno scambio (energetico) di impulsi di bene e di male relativi.
tratto da “Il Sentiero Realizzativo” di Rosario Castello (su: www.amazon.it)
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