L’ente planetario, dopo un’infinità di vite sulla Terra da obliato irremovibile, con un solo momento di intensa aspirazione a nuovi orizzonti di vita, con pensieri di fervente elevazione, inizia il proprio pellegrinaggio evolutivo.
Dall’Oblio ai primi fiochi bagliori di risveglio si fa strada, nell’ente umano, il pensiero che l’umanità sia allineata, in un qualche modo, con una coscienza superiore.
Esiste infatti una grande Realtà interconnessa con gli enti planetari esiliati in questa realtà transitoria che è però oltre la portata della normale consapevolezza sensoriale di chi è ancora addormentato nella coscienza (l’uomo cosiddetto ordinario).
Quando l’ente planetario giunge ad essere, dopo molte vite, un buon Sadhaka scopre gli strumenti della meditazione e del pensiero intenzionale con la consapevolezza di poter aprire le porte del Cielo.
L’ente planetario è un essere multidimensionale dalle infinite possibilità ma da obliato si riduce ad essere, una semplice creatura limitata anche nel suo stesso “pensare”. Da risvegliato, invece, può godere di una coscienza superiore che può connetterlo con altri piani di realtà transumana. Di questi piani di realtà multidimensionali ne hanno parlato i saggi di tutte le tradizioni.
Ogni crescita evolutiva, cioè ogni nuovo livello superiore di risveglio connette ad un nuovo regno d’interazione, quindi ad una ulteriore espansione non-locale per un nuovo stato d’essere.
L’ente planetario ormai inserito in uno stabile processo di risveglio vedrà configurarsi, innanzi a sé, di volta in volta, di salto coscienziale in salto coscienziale, piani superiori di consapevolezza e nuovi stati esistenziali.
tratto da “Il Sentiero Realizzativo” di Rosario Castello (su: www.amazon.it)
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