Se la società umana attuale appartenesse veramente ad una “civiltà”, l’uomo, l’ente planetario del pianeta Terra, si preoccuperebbe in primo luogo della vita interiore e non di trasformare in un mercato economico, finanziario e della truffa l’esistenza quotidiana. Si preoccuperebbe dello scopo per cui si trova in questa realtà transitoria (piano della forma-apparenza): un motivo esclusivamente spirituale.
Le attività umane dovrebbero riflettere profonde motivazioni spirituali e disciplinarsi verso la qualità della vita per tutti, in modo che tutti possano tranquillamente dedicarsi allo scopo fondamentale che è prettamente spirituale. Non dovrebbero esistere, ma sono invece presenti, sia le pulsioni animali sia i vizi umani che andrebbero messi sotto un rigoroso dominio grazie ad una mirata educazione-istruzione.
Purtroppo la società umana mondiale non è il riflesso di una vera civiltà perché non ha uno scopo spirituale elevato per fondamento: è una civiltà degradata per una umanità decaduta che lotta solo per preservare la propria decadenza.
La società umana in cui viviamo non ha scopi superiori (spirituali), ma non ha neanche un serio progetto di vita sociale con il quale elevare la qualità della vita per tutti.
Anche gli ambiti della spiritualità sono stati degradati: obiettivo principale del sovvertimento mondiale quale volontà della Contro-iniziazione.
L’operazione occulta “new age” ha portato superficialità, disinformazione, confusione, conflitti di orientamento, commercio spirituale, maggiore devozione all’ignoranza, demenzialità devozionale (che non è la Bhakti, quell’assenza di egotismo che esprime l’amore per il Divino), stupidità rituale, frode spirituale, l’apertura di portali oscuri, eccetera, eccetera.
I punti di vista delle questioni da noi trattate vanno sempre intese dalla parte esoterica e iniziatica, con quella profondità che solo la Tradizione è in grado di farne sentire lo spirito autentico.
La Tradizione costituisce la “trasmissione” dal sovraumano all’umano, senza inganni e senza frodi, grazie all’autentico “sentiero realizzativo” che prevede, per procedere, alla purificazione, al pieno sviluppo e all’ottimale efficienza dell’Antahkarana (l’organo interno).
L’Antahkarana, cioè l’organo interno, è la “mente” nella totale estensione e nelle diverse vrtti (modificazioni):
1 buddhi – intelletto, percezione intuitiva, discernimento immediato
2 ahamkara – senso dell’io
3 citta – predisposizioni subconscie, memoria proiettiva
4 manas – mente empirica selettiva
Grazie al pieno risveglio della buddhi un vero Sadhaka è in grado di riconoscere gli inganni, le illusioni e le frodi esercitati sul piano sottile.
Il fenomeno anti-tradizionale tipico in questo “moderno” (?) momento epocale, è quello che viene chiamato “Channeling” (Canalizzazione) ad opera della figura del vecchio medium delle sedute spiritiche che si fa chiamare “channeler”. Costui si rende strumento di una entità spirituale, reale o presunta, che gli astanti non possono verificarne la reale identità: devono fare un atto di fede (o di creduloneria) sulle presunte comunicazioni. In molti sperimentano la frode ma non hanno poi il coraggio di denunciare il fatto.
Certamente esiste anche la buona fede di un certo numero di operatori di tali pratiche.
Chi si fa channeler, credendo di adoperarsi per chi sa quale elevata operazione spirituale, si rende “passivo” non “ricettivo”.
La “passività” non fa parte dell’insegnamento iniziatico. La “passività” non fa parte di ciò che può chiamarsi una buona e corretta Sadhana (sentiero spirituale, sentiero realizzativo).
La natura dell’influenza non-umana, e certamente non elevata, a cui si sottopone lo channeler con la propria apertura “passiva”, non si conoscerà se non dopo averne visto gli effetti sulla sua individualità per un certo tempo.
La “ricettività” è sempre uno stato attivo in cui l’interessato partecipa consapevolmente in tutte le sue fasi.
La passività della canalizzazione non offre alcun apprendimento anche in assenza di frode.
Lo svolgimento di una canalizzazione ha un carattere del tutto esteriore.
Su queste “pratiche” aleggiano equivoci, inganni, frode e ignoranza quando non l’ombra della contro-iniziazione.
Deprecabili personaggi giocano con le fragilità e i bisogni delle persone che soffrono. Costoro instillano illusioni tali da far precipitare, a lungo andare, molti individui in un precipizio psichico dal quale difficilmente ne usciranno.
Il mondo moderno, attaccato dalla contro-iniziazione, evidenzia una grande confusione in tali materie dove la degradata condizione dei profani si maschera dei simboli del dominio esoterico e iniziatico.
Tutte queste persone, dedite a tali pratiche di canalizzazione, non si rendono conto di essere finite nella trappola di un piano di distruzione anti-tradizionale, nell’inganno di oscure influenze della spiritualità sovversiva (inversa, rovesciata) che è contro gli uomini, contro la creazione e contro Dio.
Queste pratiche di canalizzazione (e riti simili) non potranno mai appartenere alla realtà iniziatica, alla spiritualità positiva.
Molti individui finiscono nella rete delle canalizzazioni in buona fede, per mancanza di conoscenza ed esperienza, ma non basta per proteggerli.
Le false idee così diffuse su tali pratiche aumentano il pericolo di “ubbidienza incosciente” nei confronti di certe influenze oscure mascherate di falsa luce.
Gli agenti della contro-iniziazione sono efficacemente mascherati da iniziati, da esperti di tecniche esoteriche (tecniche suggestive e ipnotiche e di dominio mentale), da attestati guaritori spirituali (allenati magnetizzatori).
Le vittime, che non pensano di essere tali, vengono intrappolate in un dominio puramente psichico, lontano da tutto ciò che appartiene all’ordine essenzialmente spirituale.
Certe pratiche, fatte ripetere a pappagallo (scambiate per procedimento rituale), spacciate per spirituali, sono vere e proprie operazioni magiche occultate per provocare la risposta di certe “forze”.
Il risveglio della coscienza passa attraverso graduali stati di consapevolezza che sono assolutamente di natura “ricettiva” e non “passiva”. Gli stati di consapevolezza non può fornirli il “mercato” delle canalizzazioni per il tramite di un “venditore” (channeler) infilando una mano nel cesto invisibile che nessuno vede e nominando invano nomi e forme di angeli, arcangeli e maestri.
Invece di condurre verso la liberazione queste pratiche impongono nuovi e più sottili legami appesantendo il bagaglio Karmico.
I frequentatori di tali pratiche, per la maggior parte, non hanno mai fatto un serio percorso “informativo”, nemmeno uno “formativo” e figurarsi un percorso “realizzativo”. Questa mancanza di conoscenza e di esperienza ma soprattutto di consapevolezza porta una deprecabile confusione e una incredibile mancanza di discernimento.
Questi ambienti pullulano di pretesi “istruttori spirituali” che lasciano intendere di essere rivestiti di particolari missioni ma sentendoli parlare trapela la confusione che fanno addirittura tra un rito e una cerimonia.
Quello che sembra emergere in questo fenomeno dello Channeling è che si voglia impressionare gli astanti o incutere rispetto in un modo o nell’altro.
Ciò che è veramente evidente, dal punto di vista spirituale, è un certo critico stato di decadenza.
Un vero istruttore o operatore spirituale non condiziona e non sottomette mai alcun discepolo, non abuserà mai di lui, non lo renderà mai passivo ma, al contrario, farà in modo che egli prenda consapevolezza della propria “ricettività”.
Un “sentiero realizzativo” autentico conduce alla coscienza pienamente realizzata ed effettiva del Sé.
Un autentico “sentiero realizzativo” non riesce ad essere seguito da persone che hanno ancora bisogno di stare spiritualmente sotto tutela, e ancor di più da individui automi psichici.
tratto da “L'invisibile identità del potere nascosto” di Rosario Castello (su: www.amazon.it)
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