Più volte abbiamo ripetuto che per rigenerare l’esistenza terrena, è necessario abbandonare quella visione ristretta e limitata che ne caratterizza l’essenza. Alcuni ci hanno provato, esplorando i vari rami dello scibile umano, tuttavia senza grandi risultati. Ma come si può realmente pensare di riformare un sistema, se le soluzioni cui si da seguito sono soggette ai suoi stessi vizi e limiti? Può uno strumento musicale scordato, suonare una melodia? No, necessita prima accordarlo! ma ciò può essere fatto solo da colui che sappia di ritmi e armonie.
La fonte del rinnovamento della vita deve essere individuata al di fuori della prigione di ignoranza, in cui l’individuo l’ha segregata. I costrutti mentali, i pregiudizi, le superstizioni, i fanatismi, gli utilitarismi, dai quali ne ha fatto dipendere il valore e il senso. L’individuo deve con umiltà accettare la possibilità di una realtà sovramundana poiché per realizzarla, bisogna prima concepirne l’esistenza, anelarvi e amarne l’essenza.
Tuttavia, per riuscire in questo, bisogna finirla con il considerare il sovramundano come sovrannaturale. Esso al contrario è la base della vita terrena. Tutti gli eventi terreni, sia che riguardino l’individuo sia che interessino l’umanità, sono solo “effetti” di una “causa” che si trova in quella realtà. Da qui il senso profondo che il nostro lavoro assume, quando cerchiamo di trasmettere molte verità; quando sollecitiamo gli individui alla conoscenza, al risveglio; quando parliamo di iniziazione e di contro-iniziazione.
Utilizzando le parole di un antico Maestro, non è il nostro un invito a tornare alla superstizione dei secoli scorsi, quando si venerava il cielo per timore della tempesta. Si tratta al contrario di uno spingere ad accettare quella realtà, con metodo scientifico: studiatene i segni, raccoglietene le evidenze attraverso lo studio e l’osservazione; sperimentatene il valore, sulla vostra interiorità.
I nostri lavori non hanno altro fine se non quello di fornire il materiale “didattico” per avviare questo studio e per far si, che le risposte interiori di chi legge, possano creare le condizioni affinché i libri non servano più e la coscienza incontri in autonomia le verità di cui abbisogna.
A fronte di ciò l’opera “Le 99 Stanze della Conoscenza”, in tre volumi, che pubblichiamo in una versione significativamente rinnovata, ha l’ardire di assolvere a questo preciso compito. Scritta utilizzando la psicotematica, essa si rivolge ai cuori e non alle menti; il che significa che dietro dell’apparente significato delle parole, si nascondono contenuti che sono indirizzati a risvegliare in chi legge, determinate parti del suo essere. È da considerarsi una specie di “Opera Omnia”, dove si è cercato di raccogliere tutto ciò che caratterizza la realtà umana, visibile e invisibile. Cause ed effetti, al solo fine di fornire materiale per quella rieducazione, che oggigiorno è divenuta più che mai urgente e necessaria.
Parafrasando ancora le parole di un antico Maestro, per gli esseri umani, tutto il filosofeggiare sulla ricostruzione del loro futuro, verte su un mondo privo di Bellezza. I risultati di questa negazione hanno determinato l’orrore, la barbarie e la lordura, che caratterizza la vita umana. Del resto, come si può lavorare senza essere da questa ispirati? Che tipo di ideali ne deriveranno? Quale giustizia?
Chi al contrario realizza il Sovramundano ne diviene un costruttore; la sparge e diffonde intorno a se naturalmente, nel visibile e nell’invisibile.
Negli antichi riti iniziatici l'aspirante doveva attraversare delle “Stanze” (da qui anche il titolo dell’opera) spesso affollate d’immagini terrificanti. Egli doveva procedere senza lasciarsi turbare da quelle mostruosità; superata questa prova, avanzava accedendo nella Stanza della Bellezza. Quello che noi dunque auspichiamo, attraverso questo lavoro, è che l’uomo, attraversati gli orrori del mondo, conosciutane la mostruosità, decida di smettere di subirne il fascino oscuro. Abbracci la grandiosità della vita; guardi ai mondi lontani, per l'accesso al Sovramundano e utilizzi tutto questo per costruire regioni di Bellezza.
Agli spiritualisti del futuro, non si chiede più di abbandonare il mondo, ma di trasformarlo.
presentazione de “Le 99 Stanze della Conoscenza”
Volume I (Nigredo); Volume II (Albedo); Volume III (Rubedo)
dello stesso autore:
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