Presentiamo, di seguito, “La Discesa agli Inferi” dall’illuminante libro di Stefano Mayorca:
“I Misteri dell’Iniziazione”.
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Capitolo Quinto
La discesa agli inferi in vita rappresenta la prova più importante della Via Iniziatica che conduce verso l’immortalità. Esistono significative testimonianze concernenti questa pratica, visibili in numerosi siti archeologici, nel Foro Romano per esempio. Qui si trova Lapis Niger (pietra nera), conosciuto anche come Lapis Romuli, la “pietra di Romolo”. Secondo la tradizione, quella pietra segna il punto in cui fu sepolto Romolo. Nel sotterraneo che custodisce il Lapis Niger, aveva luogo il viaggio infernale che alludeva al viatico spirituale e iniziatico, principio di rinascita intimamente connesso con l’Opera al Nero, la Nigredo alchimica.
Al di sotto della Pietra Nera si scorgono dei gradini che conducono alla porta infera attraverso la quale si accede al ventre della Terra, la Grande Madre. Il passaggio è chiuso, ma si intravede egualmente un oscuro camminamento che si snoda sottoterra, un ambiente che veniva utilizzato nel corso delle cerimonie d’iniziazione e immetteva nella parte più nascosta che sorgeva sotto l’Urbe.
La zona infera.
Il Mistero Infero di Osiride: culti di rigenerazione nell’antico Egitto
Gli Egizi, nell’ambito del loro iter iniziatico, contemplavano un cerimoniale analogo e il neofita, allo scopo di superare la prova più impegnativa, doveva soggiornare nei territori bui. Verso il crepuscolo aveva inizio il rito e l’iniziando veniva accompagnato nel mondo tenebrarum (tenebroso), la Terra di Osiride, costituita simbolicamente dalla cripta segreta del santuario ermetico, luogo in cui avrebbe atteso l’incontro con il Dio Nero, Osiride. Il nero era il colore della putrefazione e della morte con il quale veniva dipinto il simulacro del dio nella sua veste di Signore dell’Oltretomba. Osiride era anche il Signore del Nilo, della vegetazione e della rinascita, e in questo caso il colore del simulacro era verde, simbolo di rigenerazione, di resurrezione, di risveglio e reintegrazione della Natura in tutti i suoi aspetti. Per questa ragione dopo la fatidica prova, il futuro iniziato poteva contemplare il volto del Dio Verde, segno che egli era rinato. Una volta giunto nella cavità sotterranea veniva fatto distendere in un sarcofago, e successivamente su di lui veniva calato il pesante coperchio che sigillava il sepolcro. L’assenza di luce era assoluta e l’uomo doveva rimanere nell’oscurità per tre giorni (pensiamo al Cristo e alle valenze di ordine iniziatico insite nella sua morte). Trascorso il tempo stabilito concomitante con lo stato di morte simbolica che si originava nel sarcofago egli, al pari della crisalide che racchiude la farfalla (l’anima), si trasmutava. I tre giorni di immobilità e buio determinavano una visione legata alla sua totale trasformazione che si mostrava a livello onirico. Solamente al Gran Sacerdote il neo-iniziato doveva rivelare la sua esperienza. La soglia di Proserpina, come nel racconto iniziatico di Lucio Apuleio, l’Asino d’Oro, era superata. Nell’Asinus Aureus, Apuleio descrive le prove necessarie all’iniziazione isidea (legata alla dea egizia Iside). Proserpina, dea della notte e dell’Oltretomba, come Osiride apportava la rinascita.
Il Mondo Infero degli Etruschi: Tages il “Fanciullo Divino” e i libri Acherontici
Anche gli Etruschi davano particolare valore alla discesa infera, unitamente al culto della Madre Terra e ai riti compiuti all’interno delle vie cave da loro scavate. Nelle profondità di questi siti sotterranei ritenuti sacri, si sostanziava una religione segretissima. I santuari etruschi celati nelle viscere della Terra emanano particolari energie, sono dei luoghi di potere. la Dea creatrice per gli Etruschi era Uni, la Madre Terra e il suo potere sacrale ha ispirato tutta l’arte terrena e trascendente di questo popolo misterioso le cui origini ancora oggi restano sconosciute.
Secondo la leggenda e le verità che in essa sono racchiuse, il Re-Sacerdote, Tarkun (che possiamo ravvisare nel personaggio storico Tarquinio Prisco), fu il primo a ricevere gli insegnamenti Sacri direttamente da un essere soprannaturale, Tages il “Fanciullo Divino”, materializzatosi dal solco di un aratro tracciato sulla terra sacralizzata. Prima di scomparire di nuovo nelle profondità infere, Tages aveva donato a Tarkun e ai dodici Lucumoni, i sacerdoti-maghi etruschi, i celebri Libri Acherontici, testi sapienziali e sacrali connessi con il viaggio delle anime oltre il fiume dell’Oltretomba, verso il regno sotterraneo di Ade e Persefone.
Il Libro dei Morti etrusco custodiva tra le sue pagine la via d’accesso agli Inferi, là dove dimorava una divinità dispensatrice di forza e conoscenza capace di conferire l’iniziazione ai Misteri.
Il sottosuolo, il culto della Terra e la penetrazione tanto fisica quanto rituale del mondo di sotto, alludevano al liquido amniotico (cavità amniotica), all’utero primordiale e al ritorno dell’iniziato nel ventre materno. Qui, dopo la morte simbolica, si sarebbe manifestata la rinascita o nuova nascita, parto occulto che avrebbe condotto il nascituro (iniziato) verso la Luce, fuori dalla vita profana, proiettato nella dimensione sapienziale, oltre le ragioni dell’esistenza comune, in perfetta simbiosi con il Dio Occulto, vero Maestro e autentico Creatore.
tratto da “I Misteri dell’Iniziazione” di Stefano Mayorca – Coniglio Editore
dello stesso autore
Il Tempio Ermetico Rebis Edizioni
Gli influssi della Luna De Vecchi Edizioni
Cronache dal Mistero De Vecchi Edizioni
I Misteri dei Celti De Vecchi Edizioni
Alcuni “consigliati” dall’autore:
Passi sulla Via Iniziatica, Emilio Servadio, Edizioni Mediterranee
Le Metamorfosi o l’Asino d’Oro, Apuleio, Rizzoli-BUR
Il Mondo Secreto. Avviamento alla Scienza dei Magi, Giuliano Kremmerz, Edizioni Rebis
La Porta Ermetica. La Ricerca della Verità Ermetica, Giuliano Kremmerz, Edizioni Rebis
“Iniziazione. Rivista di Studi Esoterici, Magia, Alchimia, Spiritualismo, …” Edizioni Rebis