“Urusvati sa che il Grande Pellegrino fu sovente assalito dalle forze delle tenebre, e del resto se ne parla nei Vangeli. A questo proposito si domanda perché in quelle Scritture si legge di eventi che non ebbero testimoni. Fu il Maestro stesso che, volendo preparare i discepoli alla battaglia, anziché tacere sulla lotta in corso non la nascose e si servì delle proprie esperienze per illustrarla.
Disse: ogni essere umano partecipa continuamente a tre battaglie. Può credere di vivere nella pace più perfetta, ma in realtà combatte tre guerre.
La prima è fra il libero arbitrio e il karma, e nulla può esentare l’uomo dalla contesa tra questi due principi.
La seconda è fra le entità disincarnate del bene e del male che lo circondano e di cui subisce l’influsso. È difficile immaginare la furia delle tenebre lanciate alla conquista dell’uomo.
La terza si combatte nell’Infinito, nello spazio, fra le energie sottili e i marosi del caos. La fantasia umana è impotente a descriverla. Il suo intelletto può capire i conflitti terreni, ma non riesce, guardando l’azzurro del cielo, a vedervi le tremende tempeste e le forze che si oppongono. L’uomo comincia a pensare ai mondi invisibili solo quando le sue emozioni sono interamente sotto controllo. Ma deve coltivare questi pensieri, che ne fanno un collaboratore cosciente delle forze infinite.
Pensate che siete sempre di fronte all’Infinito. Non ci sono parole per descrivere il Sublime, e il cuore non può registrare l’esaltazione della realtà che per brevi istanti. Imparate però a ricordarli perché sono la chiave del futuro.
È impossibile comprendere la pienezza dei mondi innumerevoli, ma il Maestro sprona a quella meta. Abbiate fiducia in Lui, e veneratelo: senza questo ponte non passerete”.