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697. Spazio e Suono Sacri

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Sin dalla notte dei tempi i Maestri si sono sempre incarnati nel flusso di questa umanità decaduta per aiutarla a risvegliarsi, correggere la propria direzione e fare opera di ritorno dalla Materia allo Spirito.

In molti casi i Maestri, per meglio aiutare, si sono manifestati sottotono, senza farsi riconoscere esattamente per quello che fossero realmente.
I Maestri, come uomini tra gli uomini, trovavano sempre il modo di far intravedere e ricercare il “Sacro” come fattore fondamentale dell’esistenza. In modo spontaneo venivano considerati guide e in loro riposta fiducia totale.
Insegnarono ad utilizzare come “spazio sacro” certi luoghi naturali o aree artificiali (costruzione dei Templi con la geometria sacra) per favorire le esperienze spirituali mediante atti rituali.
Gli enti planetari impararono che era possibile connettersi ad una realtà più grande all’interno di questi siti sacri.
Gli enti planetari passavano così dal tempo e lo spazio profano (la soglia davanti al sito) al tempo eterno (all’interno dello “spazio sacro” delimitato).
Il pianeta Terra, come il corpo di un ente planetario, è avvolto e compenetrato da un sistema di linee di forze che regolano il sistema planetario dei corsi d’acqua sotterranei e dei mari in superficie, dei fuochi vulcanici, delle linee di faglie emanando un potente flusso di vibrazioni (informazioni). Il pianeta Terra ricordiamo ha 48 Cakra nel suo sistema aurico che regolano, attraverso la commensura planetaria, “forme, vita e coscienza”.
Entrando in contatto con alcune di queste frequenze emanate, tramite l’uso dello “spazio sacro”, si crea un ampliamento di coscienza prendendo contatto con alcune realtà misteriche.
I Maestri, per questo, insegnarono a costruire strutture apposite allineate con le stelle, lungo questi siti naturali perché le energie del cielo (cosmiche) e della Terra (telluriche) convergessero all’interno dello “spazio sacro” amplificandosi. Vibrazioni e suono erano gli elementi chiave degli “spazi sacri”.
Il suono è l’evidente espressione percepibile di una vibrazione cosmica che offre l’ingresso ad una grande realtà spirituale.
Questi siti naturali sono stati chiamati anche “luoghi di potere”.
Il Suono (musica, canto e mantra) ha un effetto profondo sulle onde cerebrali dell’ente planetario fino al punto di poterlo innalzare ad elevati stati di coscienza. Il Suono sapientemente usato all’interno di uno “spazio sacro” in un sito naturale manifesta, nel Sadhaka “predisposto”, un potente effetto di risonanza tale da modificarne lo stato di coscienza.
Nell’antichità i Maestri hanno lasciato tracce di questa “conoscenza” per spingere gli enti planetari “pronti” a ricercare la “via del Suono”. Uno splendido esempio è quello dei monaci tibetani con il canto armonico, l’uso di particolari campane, corni, conchiglie, cembali, gong, timpani. Le tracce sono visibili in diverse aree del mondo antico.
Gli sciamani, facendo da cassa di risonanza, col Suono richiamano energie, potenze e intelligenze tali da guarire o da captare (catturare) conoscenze profonde e segrete.

"In principio era il Verbo
lo dice la Genesi biblica

 

“Il silenzio può brulicare di voci e l’oscurità essere soffusa di luci. Pertanto, chi considera lo Spazio come vuoto non può conoscere la vita possente che si esprime nel silenzio come suprema Parola cosmica, né l’invisibile come Occhio universale.
La legge del Cosmo è inviolabile e persino l’uomo ha riconosciuto la Voce del Silenzio. Dove le parole sono insufficienti, la voce del cuore afferma il silenzio. Nel silenzio, il Cosmo esprime il linguaggio del cuore, e se ne può udire la Voce.
Sensibilità e vigilanza favoriscono l’ascolto della Voce del Silenzio. La bellezza del Cosmo appare nel silenzio. La bellezza del silenzio si palesa in tutte le migliori manifestazioni della vita.
Imparate ad ascoltare il silenzio! È l’infinità del Cosmo che lo crea”.

dal Volume I “Infinito”, verso 80, dei testi Agni Yoga

 

Capitolo tratto da Alla Fonte - Cammino Esoterico
di Rosario Castello

 

 

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