gototopgototop
Registrazione

Centro Paradesha

SEI QUI: Home / Articoli / 490. Il Fiore e i Petali: la Tradizione Primordiale nascosta
A+ R A-

490. Il Fiore e i Petali: la Tradizione Primordiale nascosta

E-mail Stampa PDF

 “La Tradizione è la trasmissione dell’idea dell’essere nella sua perfezione massima, dunque di una gerarchia tra gli esseri relativi e storici fondata sul loro grado di distanza da quel punto o unità. Essa è talvolta trasmessa non da uomo a uomo, bensì dall’alto; è una teofania. Essa si concreta in una serie di mezzi: sacramenti, simboli, riti, definizioni discorsive, il cui fine è di sviluppare nell’Uomo quella parte o facoltà o potenza o vocazione che si voglia dire, la quale pone in contatto con il massimo di essere che gli sia consentito, ponendo in cima alla sua costituzione corporea o psichica lo spirito o intuizione intellettuale …”.

Elémire Zolla (1926-2002)
Che cos’è la Tradizione

 

La rete di fiumi sotterranea, in tutto il pianeta, non può dirsi nascosta ma semplicemente che non è visibile se non in certi “punti” dove riemerge in superficie. Questi “punti” sono gli anelli di una catena (la rete di fiumi sotterranea; il flusso storico nel nostro caso): gruppi sapienziali; scuole; ordini; fratellanze.

Stiamo parlando di ciò che viene chiamato in molti modi diversi:

·    Religione Universale
·    Filosofia Perenne
·    Tradizione Esoterica
·    Tradizione Primordiale


In Oriente, il “Loto” e in Occidente, la “Rosa”: l’intero fiore indica questa Tradizione Primordiale, che rappresenta la Verità assoluta e Primordiale, e i petali le tradizioni relative derivate nel flusso storico.
Il “petalo” (la tradizione relativa) non va confuso col centro del fiore stesso e però non va mai dimenticata la sua preziosità inimmaginabile per le sorti della specie umana.
La Tradizione Primordiale è divina e di Essa vi è quella “parte” storicizzata nelle varie forme conosciute e, ancora sconosciute, manifestatesi sin dalla notte dei tempi.

Ogni tradizione relativa venutasi a formare nel flusso storico è effetto e non causa: cosa del tutto ovvia per ogni autentico “iniziato”. Certuni, sotto influenza contro-iniziatica, hanno aperto, per ignoranza metafisica, delle fenditure all’interno dell’aura della propria collettività iniziatica fino a permettere, lungo gli anni mortali del divenire, una infiltrazione (dei membri dell’Ordine dell’Antico Serpente) che ha condotto all’oscuramento di molti centri iniziatici passati gradualmente, ai vertici, nelle mani dei Maestri dalla Luce imperfetta, gli inversi del Lato Oscuro del Potere, dell’Anti-Tradizione, la Spiritualità a Rovescio.
L’appartenenza ad una cerchia spirituale non deve mai aprire ai pericolosi particolarismi che finiscono sempre per creare feritoie mediante le quali le forze oscure si insinuano per deviare, pervertire, oscurare, far trionfare l’Errore.
Molte sono le famiglie esoteriche (ermetica, gnostica, cristiana, qabbalistica, sufi, alchemica, rosacrociana, massonica, ecc.) ma queste di frequente, non riescono a staccarsi completamente dai particolarismi del proprio sentiero percorso e restano con addosso quel “di più” che è ancora troppo umano: non realizzano quell’unità, di cui dissertano in modo erudito; la vera Unità al di sopra e al di là delle istanze umane. Restano intrappolati agli attributi umani. Il vero iniziato dismette la propria famiglia (carnale ed esoterica), si spoglia dei residui umani e riprende quanto è dell’Essere Luminoso delle Origini, della razza animica.

Il vero iniziato non ha attributi (nirguna = “privo di attributi”) perché dopo essersi “qualificato” (visesa) per accedere all’iniziazione (da “Brahman non supremo” – aparabrahman) si fa privo di caratterizzazioni per esprimere la reale natura del “Brahman supremo” – parabrama (Essere in quanto tale; l’Assoluto metafisico).

“Tutti gli impieghi abusivi della parola ‘tradizione’ possono, a un grado o ad un altro, servire per questo fine, a cominciare dal più volgare di tutti, quello che la rende sinonimo di ‘costume’ o di ‘usanza’, adducendo così una confusione della tradizione con le cose più bassamente umane e le più completamente prive di ogni senso profondo. Ma ci sono altre deformazioni più sottili, e per ciò stesso più pericolose; tutte hanno d’altronde come caratteristica comune quella di far scendere l’idea di tradizione ad un livello puramente umano, mentre, come abbiamo sovente spiegato, di veramente tradizionale c’è solo quel che implica un elemento d’ordine sovra-umano. È questo il punto essenziale, quello che costituisce in qualche modo la definizione stessa della tradizione e di tutto quanto ad essa si ricollega; ed è anche, beninteso, quel che si deve a tutti i costi impedire di riconoscere per mantenere la mentalità moderna nelle sue illusioni …”.

René Guénon (1886-1951)
La Tradizione e le Tradizioni (articoli e scritti) –


La Tradizione Primordiale si colloca nel non-tempo ed è il dono dello Spirito agli enti planetari: con Essa potranno ritornare allo stato di perfezione delle Origini (Esseri Luminosi delle Origini). Ma per ottenere tutto ciò, gli enti planetari, dovranno superare un’ulteriore limite in cui sono stati confinati da una terribile operazione contro-iniziatica: la fede nel principio evoluzionistico di Darwin.
Gli enti planetari non sono stati abbandonati nella loro “caduta” ed hanno la possibilità di risvegliare la loro coscienza percorrendo un “sentiero realizzativo”, un ritorno dalla Materia allo Spirito.
Gli esseri decaduti non hanno mai perduto il potere del libero arbitrio: la scelta di ri-unirsi a Dio o restare da Lui separati.


“… nel tentativo di dire una parola su quanto essi intendono per Tradizione e su come tale Tradizione si è manifestata nel corso dei secoli alle persone di volontà buona, ma anche per mettere in guardia chi si avvicina a questo percorso contro i falsi maestri e contro le innumerevoli profanazioni di concetti sublimi cui si è esposti in particolar modo se si è soliti navigare in Internet. Si ritiene necessario far capire ai giovani ricercatori che la Tradizione non è proprietà di nessuno in particolare e di tutti in generale; chi è investito di una missione divulgativa non è un maestro, bensì un umile strumento dell’idea che ha deciso di usarlo per manifestarsi agli uomini; errato, dunque, spacciarsi per l’unico depositario della Verità, quando tale Verità, pur essendo una e unica, assume tante sfaccettature per quanti sono gli esseri umani che tentano di conquistarla …”.

“… Tutto quello che può essere detto o scritto circa la Tradizione deve essere esperienza interiore realmente vissuta, altrimenti si crede di trasmettere insegnamenti ortodossi, e invece si diffondono errori, in quanto si parla e si discute di forme dialettiche che nascondono la mancanza di tale esperienza vissuta. Ciò che si può trasmettere non è mai vero, se in non racchiude l’impronta dell’origine vivente da cui proviene e che gli permette di diventare messaggio e parola viva, non fossilizzata in un’ortodossia, che generalmente è falsa e deviante …”.

tratto da “La Via Ermetica
– (Avvertenza, pag. 5) e (Premessa, pag. 8) –
di AHKU (Accademie Hermetiche Kremmerziane Unite)

 

Lo Spirito si incarna, nelle ere del divenire, con gli Avatara, i Maestri e la catena di iniziati per “trasmettere” (“tradere”) la Tradizione Primordiale divina adattandola, secondo i momenti epocali, in espressioni relative nel flusso storico.
Lo Spirito vuole liberare gli esseri dalla Ruota samsarica, la catena delle eterne reincarnazioni che blocca la vera vita degli Esseri Luminosi delle Origini.
Lo Spirito prepara condizioni sovramundane (la “trama” degli avvenimenti da produrre in ciascuno dei mondi – dai sottili ai grossolani – ) per far penetrare nella Materia i “programmi” che ostacolano le forze della contro-iniziazione.
Gli esseri prevaricatori (gli Arconti, gli Asura, gli Spiriti Immondi, gli Oscuri, ecc.), i dominatori del serpente uroborico, cioè del perenne flusso del divenire trasmigratorio (samsrti), operano per influire sul Karma degli esseri e tenerli vincolati al divenire e non permettere loro di giungere alla giusta emancipazione, alla liberazione (moksa); fanno di tutto per tenerli preda dell’ignoranza metafisica (maya, avidya).

Lo Spirito, mediante la Tradizione Primordiale vivente, rende possibile la liberazione degli esseri per una Via:

·    la via diretta da Dio ad alcuni enti planetari “pronti” (“eletti”);
·    la via orale di una catena iniziatica (da Maestro a discepolo);
·    la via sacra di un Ordine Iniziatico;
·    la via scritta (testi sacri; trattati filosofici; dottrine memorizzate).


Rara la via diretta da Dio all’ente “pronto”, ma meravigliosa. Rare le discese verticali, ma più numerose quelle riguardanti la custodia degli “Insegnamenti” (tramite singoli Maestri o Ordini Iniziatici).
Numerose le “trasmissioni” tramite gli scritti, i trattati.

La Tradizione Primordiale non è per aiutare l’essere biologico decaduto ma l’essere della razza animica decaduta.
L’estensione del decadimento spirituale ha fatto decidere alla Tradizione Primordiale (il Centro Spirituale Supremo) di ritirarsi nel suo nucleo inaccessibile. E anche se c’è un velo necessario, tra la Tradizione Primordiale e gli enti planetari in generale, il quale ha interrotto il contatto, rimane accesa una corrente dovuta ad alcune Anime speciali in grado di “ricevere” e “trasmettere”.
La predominanza materialistica ad opera dell’Impostore della contro-iniziazione ha fatto prevalere l’ignoranza spirituale; per questo necessitano le torce dell’illuminazione nella notte oscura di questo mondo. 

Le torce della Tradizione Primordiale hanno attraversato molti anni mortali: la Lemuria; l’Atlantide; l’Egitto; L’India; la Grecia; il popolo dell’Ebraismo (Qabbalah; fratellanza di Qumran; l’Ordine di Melkizedek); il mondo dello Zoroastrismo (gli antichi misteri iranici); il mondo degli Gnostici; il mondo del Cristianesimo esoterico; l’ondata del Manicheismo (di Mani); la luce del Buddhismo; il mondo del profeta Muhammed; il mondo della fusione Gnostica-ebraica-islamica-cristiana (pratiche occulte e alchemiche); fino al Templarismo e al Rosacrocianesimo per giungere al “ritiro della Luce nel suo nucleo inaccessibile”.

Il “Centro Spirituale SupremoÈ.

 

"L’origine della Tradizione, se pure la parola origine ha ancora in simili casi una ragion d’essere, è non-umana come la metafisica stessa”.

“Il nome di Tradizione si applica a ciò che, nel suo fondo stesso, è restato tale quale era all’origine; si tratta dunque effettivamente di qualche cosa che è stato trasmesso, se si può dire, da uno stato anteriore dell’umanità allo stato suo presente”.

“Ogni tradizione va considerata nella sua integralità e non è il caso di chiedersi che cosa in essa sia primitivo o no, dato che si tratta di un insieme perfettamente coerente e nel quale tutti gli impliciti punti di vista possono essere considerati tanto simultaneamente quanto successivamente”.

René Guénon (1886-1951)
Pensieri sull’Esoterismo

di Rosario Castello
tratto da Alla Fonte - Cammino Esoterico
su: www.amazon.it
sugli: Ebook Store collegati a Narcissus (IBS, LaFeltrinelli, Google Play Store, KoboBooks, ecc.)

dello stesso autore:
Yoga - Piccola Guida per conoscerlo
Il Volto del Male - Mistero e Origine
Il Sole D'Oro - Una via per Shambhala
L'invisibile identità del potere nascosto
Il Chiaro e lo Scuro nel Mondo - La Mescolanza
Le 99 Stanze della Conoscenza Vol. I, II e III
La Visione, Il mezzo e la Trasformazione
Darsana: il "punto di vista" esoterico
Questa è l'Ora dell'Urgenza - Manifesto di un?evoluzione possibile

Centri Consigliati

centri consigliati

Libri consigliati

Libri consigliati

Riviste consigliate

Riviste consigliate

Link consigliati

Link consigliati