“Colui che accende l’Atman-Jyotih
(luce dell’Atman)
dentro di voi
insegnandovi cosa è giusto e cosa è bene,
che vi aiuta nella pratica dei sacri princìpi
contenuti nelle Sastra (Scritture),
tranquillizzando la vostra mente,
può essere ritenuto un vero Guru (Maestro).
La parola ‘Gu’ significa oscurità (o ignoranza)
e ‘Ru’ significa la rimozione di questa.
Questo significa che l’oscurità dell’ignoranza
può essere dispersa dalla luce della saggezza.
Questa è la funzione del Guru.
‘Gu’ ha anche il significato di chi
è oltre al tutto,
colui che è oltre tutti gli attributi
e ‘Ru’ è ‘Roopa Varjita’
o colui che non ha forma.
Colui che non ha né attributi né forma
è solamente Dio”
Sri Sathya Sai Baba
“Non trascurate né perdete contatto
con il supporto che vi siete assicurati.
Nostro padre è il solo nostro padre.
Non potete cambiare Guru (Maestro)
e sceglierne un altro
per adattarlo ai vostri desideri”.
Sri Sathya Sai Baba
L’Avatara è la manifestazione dell’Uno e, nella forma di Sai Baba, si è identificata con tutti i Santi al punto che, pur trovandosi fisicamente a Prashanti Nilayam, donava (non frequentemente) il Darsana in altre località, con una forma fisica diversa. Molti racconti, corredati di testimonianze attendibili, lo attestano incredibilmente.
Tra questi vi è il Darsana dato allo Svami Abhedananda, nella forma di Ramana Maharsi (“grande rsi”, grande saggio-veggente); e nella forma di Randas di Kanhangad a Ramandarao, etc. .
Maharsi Mahesh Yogi
Diretto erede della Tradizione dei grandi Maestri e dei Rsi Vedici dell’antica India, propulsore della “Meditazione Trascendentale” in Occidente, ha voluto che Sai Baba benedicesse i Leaders della gioventù del mondo che si stavano preparando, negli Asram di Sankaracharya Nagar a Rsikesh, a diventare le “guide” della gioventù.
Svami Sivananda
Grande diffusore degli ideali di Yoga e Vedanta, fondatore della Divine Life Society di Rsikesh, nell’Himalaya, anche in età avanzata (e sospinto su una sedia a rotelle dai suoi discepoli) continuava a donarsi alle richieste chiassose dei visitatori e dei residenti dell’Asram.
Due Svami, a lui molto vicini, Svami Satcidananda e Svami Sadananda, incontrando Sai Baba a Venkatagiri, (in occasione del Suo discorso alla Conferenza Nazionale Indiana della Divine Life Society) Lo invitarono all’Asram di Rsikesh, sperando che potesse guarirlo. Sai Baba, anche in quell’occasione, rivelò la Sua Sovranità: guarì Sivananda mediante l’acqua del Gange raccolta con le proprie mani e la materializzazione della vibhuti (manifestazione della divina energia).
Sivananda con gratitudine volle accompagnarLo personalmente in giro per tutto l’Asram. Sai Baba il giorno del Capodanno materializzò per lo Svami un dolce della tradizione tamil (l’Obbattu).
Tutto il soggiorno di Sai Baba a Rsikesh fu marcato da supremi eventi.
Ramana Maharsi
Nacque nel 1879 e realizzò il Sé all’età di diciassette anni. Da quel momento si trasferì presso la montagna sacra di Arunacala dove rimase fino al Mahasamadhi. Nell’Asram che si formò spontaneo attorno a lui insegnò la forma pura di Advaita Vedanta. Il mercoledì del 13 aprile del 1950 alle 8,47, mentre Ramana Maharsi entrava in Mahasamadhi, Sai Baba (a Puttaparti, a quasi 300 Km di distanza) rivelava ciò che stava accadendo, levitando dal suolo e producendo quasi due chili di vibhuti dal piede destro (che dava l’impressione come di essersi aperto) e dicendo ai devoti presenti in quel momento che il Maharsi aveva raggiunto i Suoi piedi di Loto.
Ramakrisna Paramahansa
(Gadadhar Chatterji) Nacque il 18 febbraio del 1836, a Kamarpukur, nel Bengala, ed entrò nel Mahasamadhi il 16 agosto del 1886. Oggi in tutto il mondo lo si considera una delle più eminenti personalità spirituali dei tempi moderni. Sai Baba lo cita spesso nei Suoi discorsi.
Svami Vivekananda
(Narendra Nath Datta) Nacque nel 1863 ed entrò nel Mahasamadhi all’età di trentanove anni, nel 1902. Come discepolo di Sri Ramakrisna ricevette tutto l’aiuto necessario per innalzarsi alla propria vera statura spirituale. Diffuse in India e fuori dall’India gli insegnamenti del Maestro.
Il 31 maggio del 1893 intraprese il suo primo viaggio in America dove fu apprezzato da agnostici, cristiani e liberi pensatori. Nel 1895 parte per l’Europa. A Parigi e in Inghilterra trova un terreno maturo per gli ideali dell’insegnamento esoterico dell’Advaita Vedanta. Nel 1896 visita la Svizzera e l’Italia. Nel 1896 assiste alle funzioni religiose del Santo Natale in Roma. Sai Baba lo menziona molte volte nei Suoi discorsi dichiarando, addirittura, che è ritornato in una nuova forma umana.
Sri Aurobindo
Nacque a Calcutta alle 4,30 del 15 agosto del 1872 ed entra in Mahasamadhi il 5 dicembre del 1950. Essere dall’intelligenza titanica, saggio, filosofo, sacerdote, poeta e Maestro: infatti le sue opere toccano la letteratura, la cultura, la politica, la filosofia e lo Yoga. Dalla riscoperta, sui testi sanscriti, del vero spirito dei Veda, giunge ad una grandiosa visione d’insieme che riassume nella realizzazione di uno Yoga di sintesi. Ma la sua avventura prosegue oltre l’inimmaginabile facendosi pioniere di un nuovo sentiero (di uno Yoga senza precedenti). Sai Baba dichiara infatti che lo Yoga di Aurobindo verrà compreso pienamente (e giustamente praticato) almeno tra cento anni.
Degna di rilievo è l’Esperienza (fatta da Aurobindo, insieme alla Mère e ad un gruppo di 24 discepoli, divenuta cronaca singolare) del 24 novembre del 1926. Aurobindo aveva preparato con cura i discepoli per un grande compimento: la discesa della Verità (d’Auto-Rivelazione) per una nuova base di partenza per il genere umano … . Molti discepoli “videro” un flusso oceanico di Luce scendere dall’alto e percepirono, a livello sottile, che qualcosa di grande era accaduto. Aurobindo, in un dinamico silenzio, svela che avevano percepito un grande momento: la discesa di una Coscienza Superiore sulla Terra. E Datta, una discepola, in quel momento ispirata disse: “Il Signore è disceso sulla Terra oggi!”. Aurobindo da quel giorno si ritira nella sua stanza non uscendone più per un quarto di secolo. Sai Baba nasce il 23 novembre 1926.
La “Coincidenza” è degna di rilievo.
Indra Devi
(americana di origine russa con un nome indiano) Maestra di Yoga, giunge nel 1966 ai piedi di Sai Baba che le dice “Chiamami quando hai bisogno, Io sarò con te”; vive l’esperienza di gioia e di beatitudine. Nel 1967 ritorna a Prashanti Nilayam viene invitata, da Sai Baba, a istruire, uomini e donne residenti e giovani del Vedanta Patasala, sugli Asana (posture) Yogiche e tecniche di Meditazione, in Sua presenza.
Un monaco, Vimalananda, quando il suo Guru (Svami Malayala) lascia il corpo fisico, si rivolge a Sai Baba per essere guidato ma Egli, non gli permette di staccarsi dal suo Guru, anzi lo sprona ad iniziare la missione da Questi affidatagli.
“Se affermate che l’immagine da voi adorata è l’unico Dio,
state mettendo un limite all’Illimitato”.
Sri Sathya Sai Baba