Quella che presentiamo è una lettera scritta più di un decennio fa da Pax Cultura ma che continua ad essere attualissima in questi giorni critici. La pubblichiamo per la forza in essa contenuta, in grado di far riflettere profondamente a quanti si accingessero a leggerla, e provocare una certa risonanza sul piano dei pensieri-forma. L’energia segue il Pensiero ma i pensieri devono essere di elevata qualità.
In Divina Amicizia
il Centro Paradesha
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Pax Cultura
per l’Unità dei Popoli
La Rivalutazione del Lavoro Creativo
Lo Sviluppo della Coscienza
Lettera aperta a tutti i cittadini del mondo; a tutti i capi e responsabili della: politica, forze armate, religioni, economia, scienza, educazione, arti; a tutti i gruppi umanitari, pacifisti ed ecologisti.
L’odio non si vince con l’odio: l’odio si vince con la giustizia e l’amore.
Cari fratelli,
stiamo vivendo in una delle ere critiche più grandi di tutta la storia umana. I problemi della pace e della guerra, della povertà e dell’abbondanza, del conflitto razziale, politico e industriale ci circondano da ogni parte. Sono anche presenti le divisioni religiose, lo scontro tra i vecchi e i giovani, e siamo costretti ogni giorno a combattere contro il problema dell’emarginazione, della droga, dell’alcolismo e della delinquenza. Ci troviamo ancora a combattere contro le più svariate malattie e disturbi psichici, contro la paura del futuro e soprattutto in questi giorni contro la paura della guerra e del terrorismo.
Ma, a ben vedere, la causa principale di questi problemi è racchiusa nel senso di separazione che a sua volta scatena le cause secondarie:
1 L’avidità, che sconvolge l’assetto economico delle famiglie, delle nazioni e del mondo;
2 L’odio, che genera attrito fra i popoli e nel loro interno;
3 La crudeltà, che causa sofferenza e distruzione.
Eppure da millenni abbiamo avuto non solo esempi di guerre e di violenze, ma anche grandi esempi di Regole, di Leggi, di Insegnamenti, che in modo vivente ci hanno aperto spiragli di conoscenza e di comprensione, i quali hanno elevato la coscienza umana. Una di queste leggi è il I° Art. della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’ONU che dice:
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di Fratellanza”.
Questa bella visione, può realmente cambiare noi stessi e il mondo, a patto però che sussistano le seguenti condizioni:
1 Che si sia consapevoli dello stato di sofferenza in cui versiamo e che si accetti l’altrui sofferenza: ricchi o poveri, bianchi o neri, disoccupati o lavoratori, atei o religiosi, donne o uomini: siamo tutti sulla stessa nave.
2 Che si riconosca l’origine del nostro malessere: l’egoismo, l’avidità, la sete di potere, l’odio ideologico e religioso, lo spreco e il consumismo.
3 Che si ammetta che esiste un modo per superare il malessere stesso: attraverso la collaborazione fattiva e disinteressata di tutti i cittadini e di tutte le forze politiche, economiche, sociali, educative, religiose, scientifiche e artistiche.
4 Che si accetti l’idea che, per superare il nostro malessere, si devono far nostre certe norme di vita e cambiare il modo di vivere attuale di ognuno di noi.
La pace, a cui tutto il mondo aspira specie in questo clima di terrorismo mondiale, è il risultato di giuste relazioni umane e mondiali. È un effetto e non una causa. La pace di cui sovente si parla è la pace materiale, la pace di chi sta bene nel suo piccolo mondo, la pace di chi ha denaro, cibo e divertimento a sufficienza e che ha paura che la guerra glielo possa portare via.
Ma, cari fratelli, pensiamo a milioni di persone che muoiono di fame mentre noi mangiamo tre, quattro volte in più del nostro fabbisogno, mandando al macero migliaia di tonnellate di frutta e cereali; pensiamo alle ingiustizie sociali ed economiche in cui versano milioni di bambini, donne e anziani, pensiamo ai milioni di persone al mondo che devono combattere contro le malattie senza medicine, né assistenza sanitaria, mentre noi buttiamo ogni anno tonnellate di medicinali; pensiamo alla carneficina di animali e alla distruzione di foreste e montagne che ogni anno avvengono sotto i nostri occhi; infine pensiamo alla “Strage degli Innocenti” cioè di bambini maltrattati e violentati mentre noi ci occupiamo dei nostri piccoli problemi o dell’abito che dobbiamo indossare per la prossima festa.
Come può, in tal modo, la pace essere realizzata nel mondo?
Allora non si può discutere della pace ma bisogna parlare dell’amore e della giustizia, che sovente disturbano l’equilibrio della materia, l’equilibrio sociale e psicologico dell’uomo.
Quindi felicità e pace per tutta l’umanità verranno quando ci saranno vere e giuste relazioni umane, poiché “Se è vero che le Guerre Iniziano nelle Menti degli Uomini, è anche vero che qui devono essere Costruite le Difese della Pace”.
Secondo una nota legge fisica di reazione magnetica, “un Atteggiamento di odio, ostilità o sospetto evocherà un analogo atteggiamento di odio, ostilità o sospetto che condurrà nel migliore dei casi ad un punto morto, nel peggiore ad un conflitto”. Si stabilisce così una reazione di causa ed effetto per cui quel che Seminiamo, Raccoglieremo.
Ecco allora dei pensieri seme che lanciamo a tutti voi affinchè un ordine mondiale veramente pacifico e giusto possa emergere:
1 Essere consapevoli che la pace non potrà mai esistere in un mondo diviso dalle seguenti illusioni: a) l’illusione della Superiorità Razziale; b) l’illusione del Potere Militare; c) l’illusione del Potere Economico; d) l’illusione del Nazionalismo Egoista; e) l’illusione della Superiorità Religiosa; f) l’illusione della Superiorità fra i sessi.
2 Realizzare le Quattro Libertà basilari proposte da F. D. Roosevelt nel 1941:
a Libertà di parola e di espressione ovunque nel mondo.
b Libertà di ogni persona di adorare Dio nel suo proprio modo, ovunque nel mondo.
c Libertà dal bisogno, che tradotta in termini mondiali, significa comprensione economica che assicuri ad ogni nazione una vita sana e pacifica per i suoi abitanti, ovunque nel mondo.
d Libertà dalla paura, che tradotta in termini mondiali, significa una riduzione mondiale degli armamenti ad un punto tale ed in maniera tale che nessuna nazione possa essere in grado di commettere un’aggressione fisica nei confronti di alcun vicino, ovunque nel mondo.
3 Appoggiare e rafforzare l’opera dell’ONU; specie in questo momento di pericolo di una guerra, l’ONU può offrire strumenti e mezzi pacifici per la soluzione dei problemi che assillano l’umanità, poiché è l’unico organismo mondiale che non adopera alcuna forza, eccetto quella morale.
4 Comprendere che la “Globalizzazione” è un processo inarrestabile e può diventare un’opportunità per i diseredati della terra e per lo sviluppo dell’Unità nel rispetto della Diversità. A patto che ponga al centro i bisogni e la dignità di ogni essere vivente, e non il cieco egoismo del profitto. Globalizzazione si, ma anche dei diritti e dei doveri umani.
5 Ricordarci che l’Umanità è una e che i prodotti della terra e la saggezza e la cultura dei popoli appartengono a tutti.
6 Lavorare insieme per eliminare i “Quattro Flagelli” dell’umanità: fame, malattie, armi, inquinamento.
7 Realizzare un programma di studio e di ricerca sulla pace. Se vogliamo la pace, prepariamo la pace, e questa va costruita attraverso l’insegnamento dell’irenologia (la Scienza della Pace) dalle scuole elementari fino alle superiori e la creazione di una Università della Pace per preparare Operatori di Pace pronti non solo ad intervenire nei conflitti del mondo, ma anche a prevenirli, educando l’opinione pubblica e conducendo l’umanità “nei Campi o per le Strade della Pace”.
Concludiamo questa lettera aperta con una preghiera rivolta a tutti gli esseri umani:
Fratello, conduciamo il mondo dalla morte alla vita, dalla falsità alla verità.
Conduciamo il mondo dalla disperazione alla speranza, dalla paura alla fiducia.
Conduciamo il mondo dall’odio all’amore, dalla guerra alla pace.
Che la pace riempia il nostro cuore, la nostra mente, il nostro mondo, il nostro universo.
Pace
Si prega di diffondere ovunque questa lettera e di contattarci per uno scambio di idee e di progetti. Grazie.
Pax Cultura
Lettera trovata e tratta dalla Rivista L’Età Dell’Acquario,
n°. 134 settembre-dicembre 2002
fondata da Bernardino del Boca