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Termine Definizione
Sadguna

le sei (sad) qualità (guna) che costituiscono i requisiti del vero discepolo in una Sadhana realizzativa.

Sadguru

il “vero Maestro” che rimuove l’ignoranza e conduce il ricercatore (il Sadhaka) verso la liberazione.

Sadguruvani

la “voce del vero Maestro” (le Sue parole-insegnamento).

Sadhaka

colui che percorre un sentiero realizzativo.

Sadhana

disciplina spirituale, sentiero spirituale, percorso spirituale, processo redentivo, Tiqqhun per la Qabbalah, Tasawwuf per i sufi.

Sadhu

Saggio, Santo.

Sahasrara

cakra sulla “corona” del capo. Dimora di Siva cui si unisce la Sakti Kundalini dopo l’ascesa in Susumna. È il cakra della Supercoscienza, del Sé Sovrano.

Saiva

i devoti di Siva.

Saksatkara

“realizzazione diretta”, la realizzazione coscienziale attraverso la diretta intuizione intellettuale (della buddhi); realizzazione immediata; l’autorealizzazione.

Sakta

i devoti della Sakti.

Sakti

Energia dinamica “indotta” dalla presenza del polo di equilibrio statico, cioè Siva. Potenza virtuale della maya, l’energia della manifestazione. È il potere d’agire della coscienza. Energia divina cosciente chiamata anche Parasakti, Mahamaya, Citsakti, ecc.

Alias: Shakti
Saktimat

“dotato di potenza”.

Saktipat

sakti è l’energia divina cosciente; pat significa discesa-passaggio, quindi il termine assume il significato di trasmissione del potere spirituale quando questo è l’intento del Guru verso il discepolo. È un metodo di risveglio istantaneo, ma non permanente (dipenderà dal percipiente qualificarsi per beneficiarne in modo permanente), trasmesso da un Guru sia in presenza fisica (col tocco, con la parola, con lo sguardo) sia a distanza (col pensiero). Questo potere, a seconda degli effetti che provoca, viene chiamato diversamente: Jnanamayi o Vedamayi in una istantanea illuminazione; Kalavati in presenza della percezione di luci, suoni, odori, forme, ecc.; Kriyavati nella spontanea assunzione di asana, mudra, bandha e pranayama; Varnamayi nella istantanea sperimentazione dei cakra lungo susumna.

Salabhasana

posizione della locusta.

Salto Quantico

repentina “realizzazione del divino” concessa all’Uomo cambiando stato di energia.

Sama

calma mentale.

Samabuddhi

ciò che eleva l’intelletto dall’attaccamento (lo rende equanime).

Samadhana

stabilità mentale.

Samadhi

identità trascendente, superamento dell’apparente distinzione formale. Raggiungimento dell’unità coscienziale. Stato di Estasi, contemplazione trascendentale nello Yoga di Patanjali.

Samana

“soffio equilibrato”. È uno dei cinque soffi vitali (pancaprana); quello che si estende dal cuore al plesso solare. È collegato con la funzione digestiva e con il manipuracakra.

Samavrtti pranayama

è il pranayama di eguale durata nell’inalazione, l’esalazione e la ritenzione del respiro.

Sambogakaya

è la persona viva e concreta del Buddha, ed è pure il suo essere etrno ed universale, dotato di saggezza infinita e di meriti infiniti.

Samcitakarman

è il karma accumulato che ancora può essere neutralizzato.

Samhita

“raccolte” di testi sacri.

Samkalpa

ciclo cosmico, età universale. Assume anche il significato di proiezione mentale, “desiderio”.

Samkhya

è uno dei più antichi “darsana”, codificato dal saggio Kapila. Si tratta di una dottrina di carattere cosmologico che contempla un realismo dualistico i cui poli sono rappresentati dal Purusa e dalla Prakrti.

Samnyasin

asceta rinunciatario; colui che avendo “compreso” ha rinunciato a tutto (ma non è ancora un “realizzato”, si tratta solo di uno stadio dell’intera “via”).

Alias: Sannyasin
Sampradaya

è la “Tradizione dei Maestri”, la linea di trasmissione (di “tradere”) della Dottrina Segreta, della Scienza o Insegnamento iniziatico.

Samprajanya

è la vigilanza da adottare, in una Sadhana, sulla condizione del corpo e della mente.

Samsara

ciclo delle nascite e delle morti.

Samsarin

l’Anima trasmigrante, lo Jiva soggetto al karma.

Samskara

“semi” causali dell’azione ingenerati dalle “impressioni” presenti nella sostanza mentale (citta) derivanti da esperienze-azioni-pensieri prodotti sia nell’esistenza attuale sia nelle esistenze anteriori. Ciò che mette in moto il ciclo samsarico.

Samvatsara

è l’intero anno solare.

Samveda

la percezione diretta, la consapevolezza.

Sanat Kumara

“eternamente giovane”; è l’Antico dei Giorni, il Re del Mondo, il Signore di Shambhala; Melchizedek.

Sanatanadharma

l’eterna Legge Divina Universale; l’eterno Ordine cosmico; la legge perenne emanata da Manu per tutto un ciclo di manifestazione.

Sanatanavidya

la Conoscenza imperitura.

Sandhi

periodo di transizione fra gli Yuga (era o periodo di tempo del mondo).

Sangabuddhi

un intelletto caratterizzato dall’attaccamento.

Sankalpa

l’intenzione, la volontà.

Sankara

“Colui che dona ogni sorta di bene”; benefico, favorevole, apportatore di pace. Epiteto di Siva. Nome del codificatore dell’advaitavedanta, il darsana metafisico che trascende il dualismo religioso e il monismo ontologico.

Alias: Samkara
Sankaracarya

“Maestro Sankara”. È l’appellativo al codificatore dell’advaitavedanta.

Sankha

conchiglia simbolo di Visnu. Viene suonata nei contesti rituali.

Sapta

il numero Sette in sanscrito.

Sapta-riksha

l’Orsa maggiore nella tradizione indù; anche la dimora simbolica dei Sette Rishi.

Sar ha-gadòl

“grande principe” (delle milizie celesti).

Sarasvati

fiume dell’India. Nome di Divinità.

Sarira

corpo, veicolo, involucro (kosa). Lo si deve intendere come l’involucro dell’essere individuato (Jiva) ma anche dell’essere universale (Isvara) che si distingue in tre forme: corpo grossolano (Sthulasarira); corpo sottile (Suksmasarira o anche Lingasarira); corpo causale (Karanasarira). Il corpo fisico grossolano trae movimento ed energia dal corpo sottile come questo trae da quello causale i semi e le tendenze che caratterizzano il suo operato.

Sariraka Mimamsa

“Dottrina relativa al Sé incarnato (sariraka). Anche Uttara Mimamsa.

Sarmoun

la Fratellanza Sarmoun che circonda con i suoi Nove Monasteri, per proteggerla, Shambhala.

Sarvadharma

Si tratta di un “concetto” tradotto in “simbolo di unità di tutte le religioni” che Sri Sathya Sai Baba, con i suoi insegnamenti, ha reso vivo nel cuore di milioni di persone. Il Simbolo: vi sono rappresentati i simboli delle principali religioni inscritti in semicerchi, disposti attorno ad un cerchio centrale che racchiude un obelisco sormontato da un fiore di loto che vuole ricordare l’illuminazione spirituale. I simboli delle religioni evidenziate: la Om induista, la croce cristiana, la mezzaluna islamica, la ruota buddhista, la fiamma di Zoroastro e, a volte, anche la Stella di David ebrea.

Sarvangasana

posizione della candela.

Sastra

insegnamento, testo sacro, scritture.

Sat

Esistenza assoluta e reale. L’Essere, il puro Essere (Sat, Cit, Ananda: aspetti consustanziali all’Essere).

Sat-Cakra-Nirupana

è il titolo di un testo Yoga che tratta di Kundalini sakti, il suo risveglio e la sua ascesa dal muladhara al sahasrara, passando per tutti i cakra dell’asse centrale.

Sat-Cit-Ananda

Essere – Coscienza – Beatitudine.

Satana

“l’Avversario”; “l’Oppositore” del Piano di Dio. Molti, comunque, sono i nomi che gli hanno attribuito, tra i quali il Serpente Antico, il Drago, il Diavolo.

Alias: Shatan
Satkarman

è l’azione giusta, l’azione retta, quella senza fini egoistici.

Satsang

la compagnia dei virtuosi.

Sattva

il guna che corrisponde alla luce, all’equilibrio, all’armonia, alla purezza. Saggezza, intelligenza; “luce intellettuale”.

Satya

la Verità, la Realtà, “ciò che è” (Sat).

Alias: Sathya
Satyagrahi

persone dedicate alla verità.

principio trascendente e permanente dell’essere manifestato. Il corpo-personaggio karmico, cioè l’essere umano, l’ente planetario di questo pianeta terra, ne è una espressione incompleta, transitoria e contingente. Il Sé appartiene all’aspetto dell’eternità e dell’immutabilità. In un “sentiero realizzativo” il Sé può risvegliarsi in tutte le modalità di realizzazione. Tutti gli stati dell’essere esistono perché il Sé ne è il principio.

Sefirot

Nel microcosmo-uomo (l’Albero della Vita Sefirotico) corrisponde tale termine ai Cakra. Le Sephiroth sono i contenitori per la ricezione della Luce del Divino nei mondi sperimentali (mondi che trovano connessione nel corpo umano). Il sistema Cakra/Sephiroth è in diretto rapporto con il Creatore.

Alias: Sephiroth
Semeyaza

è un Angelo del coro dei Serafini, leader di quei duecento traditori celesti che violarono le belle figlie degli uomini. Non vanno questi confusi con gli Angeli Ribelli descritti nel Genesi che si ribellarono al Dio Creatore nel Regno Spirituale. Con la loro ingerenza, nelle vicende terrestri, questi Angeli spinsero al decadimento morale l’Umanità.

Senzar

segreta lingua iniziatica, in massima parte geroglifico.

Serpente

è un antichissimo potente simbolo universale: per alcuni ha caratteristiche divine e per altri demoniche. Nella tradizione esoterica, autentica ed esclusivamente positiva, il serpente attorcigliato attorno all’albero rappresenta l’insieme dei cicli della manifestazione universale; il serpente arrotolato, quindi, rappresenterebbe l’incatenamento dell’essere alla serie indefinita dei cicli di manifestazione. È divenuto anche il simbolo di una particolare razza di esseri (i Naga, discendenti di Kadru moglie di Kashyapa) costituente il popolo che governava la regione di Naga-Dwipa, uno dei sette stati che formavano il Bharatavarsha, cioè l’antica India. Nel conflitto descritto nel Mahabharata (Pandava contro Kaurava) Krishna tenta il genocidio della razza Naga che considerava maledetta. Il serpente è diventato anche il simbolo della manifestazione del Male. È stato preso a simbolo per la più antica fratellanza esoterica (“La Fratellanza del Serpente” inizialmente positiva e poi, una sua parte, degradata nel Lato Oscuro del Potere). I negativi si sono raccolti all’interno dell’Ordine dell’Antico Serpente (che incarna la mano della contro-iniziazione: si tratta di quell’oscuro potere nascosto che domina il mondo attraverso le azioni del Sovvertimento Mondiale).

Settantadue Nomi Divini

Nomi o espressioni divine usate durante l’Esodo per la liberazione attraverso la Colonna di Luce.

Seva

il servizio al prossimo mosso da consapevolezza spirituale e non da bisogni di gratificazione egoici.

Sfera del Basso

è il Mondo Inferiore (comprensivo di più mondi), il Mondo del Basso creato quale rifugio dell’Oscurità e del Male proveniente dal Contro-Cielo, la residenza degli “Esseri Luminosi delle Origini” ribelli, divenuti i Maestri dell’Oscurità. Essa è la manifestazione che conta innumerevoli universi dalla materia grossolana a quella sottile (sette strati di materia). Di essa fanno parte galassie, sistemi planetari, dimensioni e il pianeta Terra.

Sfera dell’Alto

è l’originaria Creazione Spirituale, il Regno Spirituale di Dio, il Mondo Superiore, il Cielo, il Mondo dell’Alto degli “Esseri Luminosi delle Origini”. Il Mondo Superiore da dove provengono gli Avatara, i Maestri dalle Vie immateriali.

Shakti

vedi Sakti.

Shaktipat

metodo di risveglio istantaneo, ma non permanente, trasmesso da un Guru sia in presenza fisica sia a distanza.

Shambhala

Sham=Felicità e Bhala=Donare; è uno dei sacri nomi, come il primordiale Paradesha, con cui viene chiamato il Centro Spirituale Supremo; è il centro dell’Anima protetta dai Pitri lunari e dai Nove Monasteri della Fratellanza Sarmoun che le fanno da filtro. Nei Veda è Uttarakuru; è anche Scham Cha Lo; è Agartha o Agartthi; in iranico Pairidaeza; in greco Paradeisos; in armeno Partez.

Shambhavi-mudra

è uno stato di assorbimento nel Sé (gli occhi restano semichiusi).

Shambhu

uno dei nomi di Siva.

Shanaishcharya

Saturno

Alias: Shani
Shanti

Pace.

Alias: Santi
Shari’a

è l’essoterismo dell’Islam. Il “batin” concerne l’esoterismo.

Shekinah

è uno dei più profondi misteri (nella Qabbalah): è chiamata il Fuoco che consuma. Tramite la Sua Presenza lo splendore interno dell’En Soph diviene lo splendore esterno del Nome Indicibile. La Shekinah esprime la Luce di Gloria. Lo splendore della Shekinah è l’onnipresenza di Dio, la Sua immanenza nel creato, la immanente dimora di Dio nel mondo.

Shelshelet

in ebraico la catena iniziatica dei Maestri nella trasmissione della Dottrina tradizionale (in sanscrito parampara; in arabo silsilah).

Shiva

vedi Siva.

Shukra

Venere.

Shweta-varaha-kalpa

“ciclo del cinghiale bianco”.

Shwetadwipa

“l’Isola Bianca”, in effetti sempre espressioni che indicano il Centro Spirituale Supremo.

Siddhasana

posizione perfetta.

Siddhi

poteri sovrumani.

Sige

“Silenzio”, parola greca.

Signori di Luce

Esseri che servono l’Antico dei Giorni rivelato come il Dio Vivente.

Silsilah

in arabo la catena iniziatica dei Maestri nella trasmissione della Dottrina tradizionale (in sanscrito parampara; in ebraico shelshelet).

Simbolo

dal greco simbolon. È la rappresentazione analogica in rapporto all’oggetto preso in considerazione. La comprensione di un simbolo è in stretto rapporto con quanto già acquisito da chi lo studia. Attraverso il simbolo può scorgersi una relazione di significato, si possono cogliere affinità insospettate che vanno oltre la portata della scienza ufficiale. Il simbolo è segno divino, parola d’ordine, segno distintivo; è l’idea che quando due metà o due parti si uniscono e combaciano si riscopre l’unità, che è sintesi.

Simha

Leone.

Simhasana

posizione del leone.

Sincretismo

il termine deriva dal greco “synkretismos” e diffuso con Plutarco col “De fraterno amore” e successivamente, in forma latina (“sincretismus”), con Erasmo da Rotterdam, nella lettera a Filippo Melantone (22 aprile 1519) in cui indicava le tendenze eclettiche e conciliatrici tra scuole di pensiero diverse (dando il senso di “mescolamento”). Il Sincretismo non è affatto una “Sintesi” come in molti vorrebbero far credere ma un modo esteriore di raccogliere elementi dalle varie dottrine e riunirli insieme senza che se ne possa ricavare una vera comprensione se non un senso vago di qualcosa di importante che si vorrebbe far presente. Nel Sincretismo non si ottiene, dagli elementi giustapposti, una visione profonda unificatrice. Ogni elemento raccolto non offre che significati del tutto separati da quel Principio a cui vorrebbero riferirsi. Il Sincretismo non solo favorisce la critica contro ogni ispirazione sovramundana ma favorisce anche la contraffazione della Tradizione Primordiale. Possiamo tranquillamente affermare che la “Sintesi” esclude ogni “Sincretismo” proprio in funzione della sua stessa natura. La “Sintesi”, tradizionalmente parlando, è quel qualcosa di immediato che irrompe senza l’ausilio di una specifica analisi perché parte dai Princìpi (dal vero dominio interiore). La parola “Sincretismo” viene spesso usata a sproposito nei vari ambiti del sapere spirituale. Un vero aspirante alla sophia perennis deve prepararsi a saper riconoscere la Verità Una in dottrine differenti senza scadere nel Sincretismo.

Sirsasana

posizione capovolta, sulla testa.

Sishya

discepolo.

Siva

uno dei tre aspetti della Trimurti indù, il divino sotto l’aspetto trasformatore e risolutore della creazione. Il Fausto, il Propizio. Il Distruttore e Rigeneratore. Il Principio Siva si ritrova in ogni aspetto dell’esistenza: è ciò che per il Vedanta è il sempre e ovunque presente Uno-senza-secondo, ossia il Brahman. Siva è il grande Yogi, è chiamato anche Pasupati, “Signore degli esseri”.

Alias: Shiva
Siva Ardhanarisvara

il Signore Androgino, metà donna, metà uomo; bassorilievo presso Gangaikonda Cholapuram.

Sivadatta

donata da Siva (la Realizzazione).

Sivoham

Io Sono Siva. Il Mantra di Siva.

Skad

è il remoto simbolo cosmico dello Swastika (Galassia).

Smrti

è la tradizione “rammentata”, indiretta. È diversa dalla Sruti che è Conoscenza diretta, rivelata, non mediata.

So

Lui.

Soham

“io sono Quello/Io sono Lui/Io sono Dio”. È l’Hamsa, il Gayatri Mantra.

Solstizi

in estate, 21 giugno, il Sole arresta il suo percorso di ascesa e in inverno, 21 dicembre, di discesa. Queste due date segnano i due estremi del percorso del Sole nel moto lungo l’eclittica.

Somiglianza

la “Somiglianza” è una realizzazione progressiva dell’”Immagine” Divina. La “Somiglianza” è necessaria per preservare l’”Immagine” attraverso le differenti soglie di Luce. L’”Immagine” e la “Somiglianza” sono una “rassomiglianza di Dio” data ai rappresentanti della forma perché la Vita Infinita possa continuare (un codice di Luce da irraggiare per creare delle specie nella verosomiglianza dell’aspetto del Padre in un determinato universo).

Sophia

Saggezza. Ma viene anche identificata con una specifica persona della Trinità: lo spirito Santo quale principio della manifestazione.

Spanda

vibrazione.

Spirito

“Ruach” o “Pneuma”. Ciò che della Divinità genera i frutti divini.

Sraddha

Fede.

Sri

radianza, gloria; appellativo (benedetto) dato ai Maestri o prefisso onorifico ai nomi di Divinità.

Srsti

“creazione-manifestazione” del mondo (Brahma). Anche Sarga.

Sruti

la Conoscenza rivelata (udita dai Rsi) di Origine non umana: la Tradizione.

Starseed

“servitore dell’umanità” (?). Il significato che si vuol dare a questo termine è quello di identificare, con esso, un’Anima evoluta che si incarna con un livello cosmico di evoluzione differente dagli altri comuni esseri umani. Lo si trova fra i tanti termini, dal significato confuso, della nota operazione contro-iniziatica chiamata new-age che in molti stanno ora rinnegando per cambiare faccia al loro business economico-spirituale.

Sthavara

“immobile”, stabile; modalità degli esseri immutabili tipo la caratteristica degli Brahmani.

Sthiti

“conservazione” del mondo (Visnu). Ma anche il concetto di “esistenza in atto”.

Sthula

il piano di esistenza grossolano (materiale).

Sthulabhuta

gli “elementi” grossolani che costituiscono le cose materiali: non sono “oggetti” ma qualità-informazioni-sostanziali che danno agli organi le sensazioni percepite.

Sthulasarira

il corpo fisico grossolano composto dall’annamayakosa che corrisponde allo stato di veglia (jagrat).

Alias: Sthuladeha
Strade Alte

le “vie immateriali” abitate dalla Gerarchia Spirituale dei Maestri, che si incarnano o meno nella materia. Il “Luogo” senza spazio e senza tempo di Coloro che vigilano spiritualmente sull’umanità.

Subrahmanya

figlio di Siva e Parvati.

Sukkasana

posizione facile seduta.

Suksma

sottile.

Suksmabhuta

le forze elettriche, la materia o gli elementi sottili della manifestazione.

Sunyaka

sospensione del respiro a polmoni vuoti nel pranayama.

Supta-vajrasana

posizione del fulmine (in decubito supino).

Sura

essere luminoso; il contrario di Asura quale essere oscuro, spirito delle tenebre.

Surya

il Dio Sole.

Alias: arka, suvar, savitr
Surya Cakra

il cakra alla destra di manipuracakra.

Suryavamsa

la “stirpe solare” di sovrani; catena solare (di Maestri).

Susumna Nadi

percorso all’interno del midollo spinale per l’ascesa di Kundalini.

Alias: Sushumna
Susupti

stato di sonno profondo del jiva.

Sutra

“filo”, “corda”, per estensione “aforisma”.

Sutratman

“il filo del Sé”, dell’”Atman”. Quella continuità di coscienza dell’Atman che collega, integra e sostiene tutti gli “stati relativi” sovrapposti.

Svadharma

è il “proprio dharma”; quello che riguarda la natura propria di un essere. È il dharma individuale quale “parte” di quello universale. Tutti i dharma individuali devono essere ricondotti al Dharma Universale.

Svadhisthana

il cakra collocato nella regione pubica.

Svamaya

la “propria maya”. Il potere illusorio tramite il quale l’Atman appare come molteplicità.

Svamin

Monaco di una Confraternita. Anche Maestro.

Alias: Svami o Swami
Svapna

stato di sonno con “sogni” che corrisponde al corpo sottile lingasarira o suksmasarira.

Svarupa

sinonimo di Svabhava. È una qualificazione. Indica la forma in quanto espressione particolarizzata e individuale. Esempio: l’Incarnazione e la reale essenza di Brahman.

Svastika

dal Sanscrito “che vi sia del bene”. L’antico simbolo della croce uncinata con le punte che ruotano in senso orario, simbolo del sole che diffonde i suoi raggi: dal Centro quale motore immobile e immutabile dell’universo mobile e diveniente. È un potente simbolo positivo.

Svastikasana

asana dello Yoga che richiama il simbolo dello svastika.

Svasvarupa

la forma del proprio Sé. La vera forma della Divinità.

Svatantra

indipendente, libero, autonomo. Condizione necessaria del sadhaka del Tantra o di qualsiasi altra “via” realizzativa.

Svatmarama

Colui che trae piacere dal proprio Sé. È il nome dello Yogi Cintamani (XV sec. circa).

Swami

Signore, Maestro.

Syllabus Errorum

la pubblicazione di un elenco di errori promulgato, nel 1864, da papa Pio IX con il fine teologico di espellere qualsiasi tentativo di cambiamento radicale (sociale o culturale) che potesse assumere la forma di una forza satanica.

Tadani

Ascensione nel sufismo; anche Taraqqi.

Taijasa

da tejas (fuoco); il “luminoso” (sfera sottile vibratoria splendente, radiante); è lo stato tra il fisico-grossolano (visva-virat) e quello principiale causale. Più semplicemente: esiste taijasa inferiore (lo esperisce l’ahamkara) e taijasa superiore (corrisponde all’Hiranyagarbha dove il veicolo del jiva è la buddhi). Si tratta dello stato di sonno con sogni.

Talamo

ciascuna delle due formazioni ovoidali situate alla base di ciascuno emisfero cerebrale, cui sono connesse la sfera sensoriale e l’attività motoria. Struttura influenzata nel “processo di risveglio”.

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