“Senza la conoscenza di sé stesso, l’uomo è portato a credere che il mondo oggettivo sia reale ed eterno, e a negare ciò che invece è vero ed eterno. Egli ignora l’Atman, il divino principio che egli stesso è. Negare l’Atman, non badare al proprio mandato, ignorando la loro esistenza – queste sono le radici del dolore. Attraverso l’attività (Karma) si diventa un individuo morale e si inizia a cercare le basi della moralità (Brahman). Si scopre che la virtù e la moralità danno beatitudine e che ovunque tutta l’Ananda fluisce da Brahman stesso. Si realizza che l’attività priva di tale consapevolezza è sterile e vincolante”.