Il risveglio spirituale dell’ente-ricercatore deve far emergere il sublime ricordo di Sé, un ricordo da liberare attraverso l’attualità di un Lavoro operativo grazie agli strumenti forniti dalla Scienza Sacra. Ma non si può parlare di “sentiero spirituale” autentico (“Sadhana”, “sentiero realizzativo”) se non c’è un vivere la Vita come ritualità filosofica e come operatività sacrificale: senza la “buddhi” che si risveglia, cioè l’Occhio (Ajnacakra, la “Decima Porta” dove il Guru interiore fa udire la sua “Voce”) che si apre, la Scienza del Sé (quella dei Rsi) non può manifestarsi.