“Gli aspiranti spirituali devono comprendere correttamente la differenza tra la condotta di una persona comune e quella di un aspirante spirituale. La persona non impegnata in un percorso spirituale non ha forza d’animo, è orgogliosa e piena di desideri concernenti il mondo tramite i quali cerca di essere appagata; gli aspiranti, impegnati nella contemplazione del Signore incessantemente come le onde del mare, accumulano la ricchezza dell’uguaglianza e dell’amore uguale per tutti e sono appagati dal pensiero che tutto è del Signore e niente è loro. Diversamente dalla persona comune, il ricercatore spirituale non si piegherà facilmente davanti all’afflizione, alla perdita, alla rabbia, all’odio, all’egoismo, alla fame, alla sete o all’incostanza. Gli aspiranti devono dominare le cose buone il più possibile e trascorrere la vita con coraggio, forza d’animo, gioia, pace, carità e umiltà. Comprendete che badare al corpo non è così importante, sopportate anche la fame e la sete con pazienza e impegnatevi sempre nella contemplazione del Signore”.
Sri Sathya Sai Baba (1926-2011)