“ Una volta, nel bel mezzo di una conversazione, Vasistha così disse a Rama: ‘ Ascolta, o Rama, il Valoroso! L’Anima (Jiva) è un toro coricato all’ombra di un grande albero che stende i suoi rami nella foresta, il ciclo delle nascite (samsara). Lo lega la corda del Desiderio, e così le mosche e i tafani dell’inquietudine, dell’ansietà e della malattia lo infestano. Esso si rivolta nel fango dell’errore e lotta nella buia notte dell’ignoranza per saziare la sete dei sensi. Un bel momento arrivano delle brave persone che sono sagge, lo slegano e lo portano fuori dagli oscuri recessi della foresta. Per mezzo della Discriminazione (Viveka) e dell’Introspezione (Vichara) si ottiene intelligenza discriminante (Vijnana), con cui si è in grado di afferrare la Verità, di realizzare l’Atman, di conoscere il Divino Spirito. È il fine ultimo di ogni esistenza lo stadio in cui si trascendono Passato, Presente e Futuro ’ “.