Rispetto alla maggioranza umana indifferente, c’è una buona parte di essa che si comporta come se rispondesse continuamente alla domanda: “Perché vivo?”. Dovrebbe andare oltre quella domanda. La mente umana, quando l’individuo non è risvegliato spiritualmente, non può comprendere la Verità che è infinita. L’essere umano è intrappolato tra gli inganni della realtà illusoria e nella maggior parte dei casi non si chiede nemmeno come uscirne.
L’individuo ogni giorno si scontra con il proprio egoismo, con i propri pregiudizi, con la forza delle illusioni del proprio ego ma anche con l’ego di tutti quelli che lo circondano. L’individuo che non va oltre se stesso, resterà legato a tutte le manifestazioni della dualità, e non conoscerà mai che “non c’è un secondo”. L’individuo deve conquistare la “Visione” che il vivere si svolge secondo complessi valori che legano ognuno al vivere di tutti. L’uomo contemporaneo è un prodotto del suo mondo e giudicare la sua vita sarebbe come giudicare i fenomeni atmosferici alla luce degli attuali cambiamenti climatici. Quello che deve fare l’uomo contemporaneo è “risvegliarsi” e sottrarsi alle trappole del mondo illusorio dove vive, cercando di divenire Uomo Universale. L’uomo può vivere nel chiaroscuro di questo mondo ma diventare un illuminante “portatore di luce”.
Le ragioni oscure dell’ignoranza possono non avere il sopravvento quando il pensiero e i sentimenti si fanno sempre più chiari e luminosi. All’intensità di pensieri illuminanti risponde l’opera di esseri spirituali che hanno a cuore l’evoluzione dell’uomo.
La maggioranza vive secondo le illusioni, ma i ricercatori, i Sadhaka, non devono disperare perché rappresentano i semi di quella Luce che, di tanto in tanto, può toccare un’increspatura nella sofferenza di qualcuno che arriva a chiedersi: “Perché vivo?”.