“Prendete coscienza di quell’Io, rendetevi conto del fatto che ‘Io’ è lo stesso di ‘Lui’. Lo potete conoscere soltanto tramite un’intensa disciplina spirituale non guastata dall’ira, dall’invidia e dall’avidità, vizi che scaturiscono dall’ego. Quando vi arrabbiate, agite come se foste posseduti da uno spirito maligno: la vostra faccia diventa brutta e spaventosa; in effetti, gli occhi e la faccia diventano rossi come un avviso di pericolo, come la lampadina rossa che si accende e si spenge quando il pericolo si avvicina. Tenete conto di quel segnale e ritiratevi in un luogo solitario e quieto senza dar fiato a un vocabolario volgare. Anche l’invidia e l’avidità provengono dall’ego e devono essere controllate e tenute a freno. Come la coda del girino, l’ego cade quando si cresce in saggezza. Deve cadere da sé; se la tagliate, il povero girino morirà. Quindi non preoccupatevi dell’ego, acquisite saggezza, discriminate, prendete coscienza della natura effimera di tutte le cose proprie del mondo e allora la coda non si vedrà più”.