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Notiziario

Prajna, lo stato di sonno profondo

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“Lo stato di sonno profondo è detto Prajna. Durante questa fase non si ha alcuna connessione, né a livello fisico né a livello sottile, col mondo oggettivo. Prendete come esempio il riflesso del cielo in una giara. Una volta tolta la giara scompare anche il riflesso e il cielo della giara diventa nuovamente identico all’immenso cielo originale. Analogamente, durante il sonno profondo noi perdiamo ogni connessione col mondo materiale, con la forma grossolana e con quella sottile e diventiamo autonomi da esse. In questa fase le 19 funzioni citate precedentemente (Tattva) sono assenti sia in forma grossolana sia in forma sottile. Lo stato di sonno profondo si differenzia e distingue da esse. In questa fase vari organi del corpo non sono funzionanti”.

Sri Sathya Sai Baba

Il Principio Supremo

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“(…) Niente può esistete che non abbia un principio; ma qual è questo principio? E non vi è in realtà un principio unico di tutte le cose? Se si considera l’Universo totale, è evidente che esso comprende tutte le cose, perché tutte le parti sono contenute nel Tutto; d’altra parte, il Tutto è propriamente illimitato, perché, se avesse un limite, ciò che è al di là di questo limite non sarebbe compreso nel Tutto, supposizione, questa, assurda. Ciò che non ha limiti può essere chiamato l’Infinito, e, comprendendo esso tutto, questo Infinito è il principio di tutte le cose. D’altronde, l’Infinito è necessariamente unico, perché due infiniti che non fossero identici si escluderebbero a vicenda; ne consegue dunque che non vi è che un Principio unico di tutte le cose, e questo Principio è la Perfezione, poiché l’Infinito può esser tale solamente se esso è perfetto.
Così la Perfezione è il Principio supremo, la Causa prima; essa contiene tutte le cose in potenza, ed essa ha prodotto ogni cosa; ma allora, poiché non v’è che un Principio unico, che ne è di tutte le opposizioni che si colgono abitualmente nell’Universo: l’Essere ed il Non-Essere, lo Spirito e la Materia, il Bene ed il Male? Ci ritroviamo così di fronte alla domanda formulata all’inizio e che ora possiamo porre in un modo più generale: come ha potuto l’Unità produrre la Dualità? (…)”.

René Guénon (Palingenius)
Il Demiurgo
(originale pubblicato nel 1909 nel n° 1 de La Gnose)
tratto da Rivista di Studi Tradizionali n° 33

Tutto converge nel divino silenzio

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“Le religioni sono come grandi fiumi
che sfociano nell’oceano del silenzio”.
Ramana Maharsi

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